La ruminazione depressiva implica continuare a riflettere su dei contenuti mentali che sono già capitati e che sono stati già oggetto di elaborazione. Si realizza quindi nel costante riesame di situazioni passate.

Ruminare significa continuare a riflettere in modo analitico e focalizzato su contenuti personali (su di sé), sulle cause, sulle ragioni e sulle conseguenze di eventi o sintomi negativi che sono occorsi nel recente o nel remoto passato.

Rispetto al rimuginio ansioso, la ruminazione depressiva è più legata al passato che al futuro, a eventi dolorosi e stressanti e si collega con esperienze di fallimento, di separazione, di litigio, di lutto, quindi ad eventi che hanno prodotto del dolore emotivo, che viene mantenuto vivo anche nel momento presente tramite la ruminazione.

Mentre il Rimuginio ansioso risponde alla domanda “e se capitasse qualcosa di brutto?”; la ruminazione cerca di rispondere ricorsivamente alla domanda “Perché è capitato qualcosa di brutto? Perché capitano sempre a me certe cose? Che cosa ho fatto per meritarmi questo?”, immaginare cosa avremmo potuto fare per far sì che gli eventi andassero in modo diverso, ricercare le proprie colpe e responsabilità e ciò da’ l’avvio a una tendenza autocritica nei confronti di se stessi, come se fossimo sempre responsabili di ciò che ci capita di negativo.

La tendenza a analizzare profondamente se stessi prolunga lo stato depressivo perché chiude la nostra mente all’interno di questi contenuti negativi e così facendo ci allontana dal mondo esterno.

La ruminazione spinge al ritiro e all’evitamento perché dobbiamo essere chiusi nella nostra mente per ruminare e quindi ci allontaniamo dalle attività ricreative, dalla relazione con gli altri e ciò determina un danno alle relazioni interpersonali.

Quando la ruminazione depressiva si applica agli stessi sintomi depressivi parliamo di ruminazione disforica. Ad esempio, la persona inizia ad analizzare la sua depressione (si alza, si sente stanco e senza forze e pensa “perché non ho le energie di un tempo? Forse ho il cervello che sta smettendo di funzionare”) e le sensazioni corporee (scarsa energia mattina) diventano oggetto di un’analisi ruminativa che non fa altro che incentivarle e prolungarle nel tempo.

Ciò fa sì che queste sensazioni negative, che scompaiono o si ribilanciano nel corso della giornata in autonomia, diventino l’oggetto saliente all’interno della mente della persona nel corso della sua giornata e così occupano tutto lo spazio di vita mentale. In tal modo la depressione tende a cronicizzarsi.