Il rimuginio ansioso è una strategia di regolazione delle preoccupazioni che implica la costruzione mentale ripetuta di ipotetici scenari futuri negativi in condizioni di incertezza.

Tale processo è caratterizzato dalla tendenza a reagire ad alcuni dubbi sul futuro cercando di immaginare quali scenari negativi potrebbero verificarsi. Risponde alla domanda “e se gli fosse capitato qualcosa di brutto? E se gli fosse capitato un incidente? Se trova traffico?”.

Le persone elaborano tale catena di immagini su un futuro incerto per trovare rassicurazioni rispetto al futuro, ma essendo il futuro qualcosa che deve ancora capitare, questa rassicurazione non può mai essere ottenuta del tutto e quindi ogni possibile risposta di rassicurazione non è altro che l’anticamera di un nuovo dubbio. Il rimuginio impedisce al dubbio di scorrere via perché iniziamo a ragionarci sopra.

Lo scopo di chi rimugina è cercare di prevedere il negativo e di prevenirlo, che è uno sforzo comprensibile perché gli esseri umani cercano di immaginare scenari negativi, a fronte di una condizione di incertezza, per potervi porre in anticipo rimedio al fine di evitarli o al fine di essere preparati avendo già elaborato possibili soluzioni. Il problema di questo ragionamento è che potrebbe non concludersi mai.

Questa strategie di gestione di controllo del futuro può essere ormai tanto abitudinaria e consolidata che la persona potrebbe considerarla un qualcosa fuori dal proprio controllo: “non riesco a smettere di rimuginare”.

La propensione al rimuginio ansioso, se non viene volontariamente sospesa, diventa qualcosa che continua a procedere ingigantendosi e autoalimentandosi con profondi danni per il benessere e la prestazione dell’individuo.

Il rimuginio ansioso tiene in primo piano dubbi negativi che intensificano le emozioni stressanti e impediscono alla nostra mente di regolarsi naturalmente. Nessuna emozione negativa dura a lungo se noi non facciamo qualcosa che la tiene viva: il rimuginio la tiene viva perché ci tiene concentrati e chiusi su pensieri negativi.

Il danno nel lungo termine, rimanendo costantemente in una condizione di stress, consiste in sindromi legate allo stress cronico: tensione muscolare, insonnia, cefalee, dolore cronico, spossatezza, irritabilità, nausea. Inoltre, più rimuginiamo più consumiamo risorse mentali, siamo stanchi mentalmente e le prestazioni peggiorano in termini di memoria, concentrazione e problem-solving cognitivo.

Cominciate a osservare se e quanto vi perdete nella vostra mente piuttosto che guardare ciò che accade intorno a voi.. notate e prendete appunti se vi trovate a rimuginare su qualcosa di negativo che potrebbe capitarvi.